di Simone Iannuso
Dal novembre 2010 è formalmente costituita la Cooperativa L’Ala. Tutti noi, futuri soci, avevamo letto tanti degli scritti di don Tonino, conosciuto persone a lui vicine. Eravamo giovani appena laureati e ci siamo accolti nella Preghiera sul Molo: “Stimola in tutti, nei giovani in particolare, una creatività più fresca, una fantasia più liberante, e la gioia turbinosa dell’iniziativa… occorre spalancare la finestra del futuro progettando insieme, osando insieme, sacrificandosi insieme. Da soli non si cammina più”.
La costituzione è stata per noi soci il momento in cui, abbiamo scelto di mettere a disposizione ciò che ognuno era (relazioni, formazione, attitudini e limiti) desiderosi di “…non passare indifferenti vicino al fratello che è rimasto con l’ala, l’unica ala, inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine…”.
Nello scorrere del tempo, sulla scia delle letture di don Tonino Bello, abbiamo strutturato i servizi educativi per minori, all’interno dei quali operiamo, sempre più incentrandoli sul valore della relazione, sulla necessità di stimolare la curiosità, costruire occasioni di crescita, accogliere le differenze, offrire opportunità. Abbiamo chiesto ad ogni operatore dei servizi di accogliere ogni singolo beneficiario con il desiderio di entrare in relazione con lui, di ascoltarne il bisogno, di affiancarlo nel tempo e nello spazio che condividiamo, di sostenerlo e rafforzarlo nel suo personalissimo sogno. I suoi scritti, davvero profetici, continuano ad alimentare il nostro impegno, ci offrono occasioni per leggere il contesto sociale nel quale viviamo e ci riportano a scegliere ancora di vivere in maniera appassionata, scegliendo da che parte stare.
Oggi, rileggendo “ Dammi Signore, un’ala di riserva” emerge per noi ancora una volta un nuovo spunto di riflessione ed una occasione su cui lavorare: la responsabilità delle occasioni mancate, la responsabilità di “tutte le ali che non ho aiutato a distendersi”.