di Ettore Bernardi
UNITALSI – sottosezione di Oria
Nel contesto del Giubileo della Speranza, l’Ufficio della Pastorale della Salute della Diocesi di Oria ha organizzato, nel nostro territorio, una serie di incontri e missioni nelle corsie degli ospedali, portando conforto e speranza a chi vive la sofferenza. Questo pellegrinaggio speciale, con il Crocifisso miracoloso di Latiano, ha toccato il cuore di tanti malati, volontari e operatori sanitari, trasformando gli ospedali in luoghi di preghiera e fraternità.
Le tappe di questa missione hanno visto momenti intensi di fede e raccoglimento: dal 10 al 12 marzo, presso l’Ospedale “Camberlingo” di Francavilla Fontana, dal 5 al 7 maggio, nel Centro di Riabilitazione di Ceglie, il 9 maggio, all’Ospedale Civile di Ceglie Messapica, e dal 12 al 14 maggio, presso l’Ospedale “Giannuzzi” di Manduria. Sono stati giorni di Grazia, nei quali il Crocifisso — come ci ricorda San Paolo, “Cristo nostra Speranza” — ha percorso le corsie degli ospedali, portando conforto a chi soffre e vive momenti di difficoltà.
Nel Vangelo, Gesù ci invita a prenderci cura degli ammalati con amore e misericordia: “Curate i malati che vi si trovano e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio” (Luca 10,9). Questa missione di speranza trova il suo fondamento nella Croce, segno supremo di amore e redenzione. Il Crocifisso non è solo un simbolo, ma una presenza viva che accompagna chi soffre, ricordando che Cristo ha portato su di sé ogni dolore umano. La Croce è rifugio per chi è afflitto, luce per chi è nell’oscurità, forza per chi è debole. In essa, ogni malato può trovare conforto, perché Cristo non abbandona nessuno, ma si fa vicino a chi è nel bisogno.
Il pellegrinaggio ha visto la partecipazione attiva del nostro vescovo Vincenzo Pisanello, che ha visitato personalmente le corsie degli ospedali, incontrando i malati e portando loro parole di conforto e benedizione. Uno dei momenti più intensi è stato la Santa Messa, presieduta dal Vescovo, durante la quale si è tenuta la benedizione e il mandato degli operatori sanitari, riconoscendo il loro prezioso servizio accanto ai malati. Il 6 maggio è stato dedicato a una Veglia di preghiera con l’Adorazione della Croce, un momento di profonda spiritualità e raccoglimento, durante il quale il Crocifisso è stato venerato come segno di speranza e guarigione. Il 7 maggio si è concluso con la consegna del ricordo della missione nelle corsie ospedaliere e la celebrazione conclusiva, un’occasione per ringraziare Dio per la Grazia donata in questi giorni e per rinnovare l’impegno di portare speranza a chi soffre.
Continuiamo a portare avanti questo scambio d’amore, perché la Croce di Cristo è per noi segno di speranza, un vessillo che dobbiamo portare con grande coraggio ovunque, ai nostri fratelli che più ne hanno bisogno. Il pellegrinaggio non si ferma qui: sarà ancora occasione di incontro, ascolto e consolazione, portando il messaggio del Vangelo nei luoghi della sofferenza, dove Cristo si fa più presente.